La fase di recupero tra un allenamento e l’altro è un aspetto da non sottovalutare. Il riposo ed il recupero delle forse è un momento importante e fondamentale per stare sempre in forma.

Ecco alcuni esempi di atteggiamenti positivi.

“Vorrei invitarvi a dare la massima importanza al recupero, sia esso attivo o passivo. Nelle schede tecniche di allenamento si predilige molto il recupero attivo e tantissime volte il vero carico di allenamento è appunto il recupero.”

Armando Selene consiglia sempre di non spingere nella ripetuta veloce mai oltre quello previsto dalla scheda, al fine di non effettuare un recupero diverso dal voluto e indicato.

In tanti anni di esperienza, “non ricordo mai di qualche Wellrunner che abbia seguito senza strafare la preparazione e che poi non abbia effettuato la gara nella completa tranquillità e con pure il tempo prefissato.”

Sicuramente, tra chi legge c’è qualche Wellrunner “veterano” che può confermare quanto sia vero questo diktat, e di come si arrivi a scoprire di poter correre in gara molto più velocemente e ad uno sforzo incredibilmente meno impegnativo dell’allenamento stesso, che già da sé non si prova a rendere impegnativo oltre l’effettive proprie possibilità.

Gli esempi di amici Wellrunner che hanno ottenuto risultati in questi anni

Potrei scrivere un libro di tutti gli aneddoti di questi anni in merito ai risultati ottenuti dopo un’adeguata preparazione e fondata sul concetto di non strafare mai.

Enzo, Wellrunner impegnato a Pisa in mezza maratona

“Pisa anni fa, Enzo mi dice che ha qualche decimo di febbre e pensa di non poter chiudere a 1h22’ la mezza così come preparata. La settimana prima mi aveva detto che si accontentava anche di 1h24’. Rispondo che quel tempo per lui era facile, ma visto la febbre gli dico di correrla puntando a 1h24’. Ci sentiamo telefonicamente dopo il traguardo e mi dice di averla chiusa in 1h30’, esclamo dicendo che non è possibile e che mi sta prendendo in giro perchè non poteva essere che con quel tempo lui poteva fermarsi al bar per il caffè… ride e mi risponde sorridente che aveva chiuso in 1h20′.”

Salerno. Rossella, una Wellrunner impegnata nella 10k

“Salerno. Rossella mi chiede a quanto poteva chiudere la 10 K e gli dico che tranquillamente saremmo andati a 4’40’’ di media (l’accompagnavo io…). Mi guarda perplesso e dice che in allenamento soffriva a 4’40’’ anche le ripetute sui 500 metri. Fatto sta che dopo 7 km chiusi ad una media di 4’40’’ precisa, lei mi fa capire che vorrebbe aumentare e in progressione chiudiamo con un tempo finale di 46’ su un percorso effettivo di 10 km con media finale di 4’36”. Un anno dopo corre la mezza a 4’40’’ ed il lavoro maggiore è stato quello di non farla andare più forte (ultimo km 4’20”).

Firenze. Amico Wellrunner in maratona

“Firenze. Accompagno un amico a correre la maratona ed obiettivo è correre sotto le 4 ore. Dopo i primi 21 km corsi intorno ai 5’40” sento ansimarlo che vuole aumentare e, vedendo che correva con facilità, lo accontento facendolo in progressione, ci portiamo a 5’30’’ ed al 32 km lui vuole andare ancora tanto che gli dico di stare calmo altrimenti la corsa finisce subito e non ci divertiamo. Ottiene, senza accorgersene, ciò che vuole e tagliamo il traguardo in 3h53’…”

Preparazione “leggera” e la fase di recupero durante gli allenamenti

Questi tre amici di Armando Selene, ma vale per molti altri, sono di esempio poiché durante i loro allenamenti sostenevano che la preparazione sembrava “troppo leggera” rispetto al tempo che si erano prefissati. Come avete letto, in gara non hanno accusato alcuna difficoltà ed al contrario sono andati meglio di quanto si aspettassero.

Overtraining? No, grazie!

Per questo motivo Armando Selene sostiene che un amatore non può e non deve rischiare l’Overtraing. Per questo motivo, Armando Selene calcola sempre un recupero più che adeguato per ogni atleta e consiglia almeno uno o due giorni a settimana di riposo passivo. Ciò consente un recupero delle energie psicofisiche e di fatto aiuta l’assimilazione dei lavori atletici effettuati.

Difficilmente vi capiterà, comunque, di andare in Overtraining, poiché professiamo sempre l’equilibrio, ma potrebbe capitarvi un sovraccarico e questo è un grande campanello d’allarme!

In questo caso è consigliato di adottare un ritocco al vostro modo di allenarvi, diminuendo in intensità (abbassando il Ritmo Gara di riferimento) e in quantità, i carichi di allenamento ed osservando in modo più scrupoloso i tempi di recupero.

Fate così come appena detto, e l’Overtraining o il Sovrallenamento lo potrete vedere solo su atleti professionisti (in modo comunque non particolarmente diffusa, essendo seguiti da professionisti) che, però, per ovvi motivi, portano il proprio organismo al limite delle proprie possibilità e può capitare talvolta che si oltrepassi la soglia.

Ovviamente, un professionista è spinto da motivazioni diverse da quelle di un Wellrunner e, elemento non ultimo, i professionisti possono contare generalmente su una situazione di base ampiamente più prestante in termini di fisicità e di età.

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